Avvertenze

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lunedì 31 gennaio 2011

Preston & Child - "Natura Morta"

Autore: Douglas Preston, Lincoln Child
Titolo: "Natura Morta"
Edizione: RL Libri - Superpocket
Anno: 2005

Quarto capitolo dei romanzi dedicati alle indagini dell'agente speciale Pendergast firmato a 4 mani dall'accoppiata Preston e Child. Come sempre, quando lavorano insieme, gli scrittori americani non deludono, grazie a una storia sempre coinvolgente, capace di tenere il lettore sul filo del rasoio dall'inizio alla fine e con dei personaggi, al solito, ben tratteggiati (Pendergast, come sempre, sugli scudi). 
Una lettura, naturalmente, per nulla impegnativa, che fa passare il tempo piacevolmente e permette di evadere per un po' dalla realtà. Rispetto a molti altri libri dello stesso tenore, però, riesce a mantenersi diverse spanne sopra. 
Si segnala, inoltre, una traduzione migliore rispetto ai precedenti volumi e, soprattutto, la quasi totale assenza di errori grammaticali (congiuntivi e condizionali al posto giusto, al contrario di "Relic": letteralmente falcidiato da simili sviste, sperando siano solo tali) e di editing. Fatti che permettono una lettura decisamente più rilassata e spedita, come si conviene a un buon thriller dal ritmo serrato come questo.

martedì 18 gennaio 2011

Alberto Cola - "Lazarus"

Autore: Alberto Cola
Titolo: "Lazarus"
Edizione: Mondadori - Urania n° 1565
Anno: 2010

Devo ammettere che, a malincuore, ho trovato questo libro piuttosto deludente. Il romanzo che dà il titolo al libro, purtroppo, non è all'altezza della capacità di Cola di saper scrivere. Non nego di aver comprato il volume solo per il nome dell'autore, ma la storia in se risulta, alla fine, da una parte troppo allungata, dall'altra non sufficientemente approfondita per essere considerato un romanzo a pieno titolo. 
Benchè "Lazarus" sia stata, quindi, una delusione (solo parzialmente salvata dal fatto che Cola sa scrivere, e su questo non ci piove), il volume non è da buttare nella sua interezza. I tre racconti che vanno a completarlo, infatti, rialzano la media. E' proprio nei racconti che Cola sembra dare il meglio e, infatti, sia "R.F.C." che "La Porta di Nuvole" sono, nella loro brevità, quasi meglio del romanzo. 
Menzione particolare anche per "L'Imbianchino di Anime" di Daniela Piegai che risulta davvero molto bello e toccante.

martedì 4 gennaio 2011

Umberto Eco - "Il Cimitero di Praga"

Autore: Umberto Eco
Titolo: "Il Cimitero di Praga"
Edizione: Bompiani
Anno: 2010

Forse andrò un po' contro il sentire comune, ma da questo libro mi aspettavo di più. Chiaramente il punto forte del libro è la minuziosa ricostruzione storica e come riesca a far coincidere tutto all'interno della trama, oltre alla eccellente capacità di Eco di passare da uno stile all'altro per riprodurre il periodare e il lessico propri della fine dell'800. 
Cosa c'è quindi che non va? Beh, probabilmente le mie aspettative erano decisamente troppo grandi visto che da più parti l'avevo sentito descrivere come intricatissimo, al punto che sarebbe stato meglio leggerlo muniti di blocco degli appunti. Invece non è stato così, la narrazione è estremamente lineare e, a parte un paio di flashback e flashforward (entrambi all'inizio del libro e poi basta) segue cronologicamente le vicende del protagonista. Nulla di complicato, quindi, così come i personaggi che, pur essendo molti, rimangono facilmente alla mente (quando sono famosi), oppure spariscono tranquillamente nel nulla quando la storia ha finito con loro. Nessuna ricomparsa a sorpresa che costringa a tornare indietro di pagine e pagine per ricordarsi chi sia il novello Carneade, nessuna vicenda misteriosa o irrisolvibile. Tutto è spiegato per filo e per segno, addirittura al limite della noia e sensazione che Eco abbia paura che io, povero lettore ignorante, non capisca tutto per bene. 
Ecco, forse è stata proprio questa mancanza di fiducia da parte dello scrittore e di sfida da parte del libro a lasciarmi maggiormente deluso.