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lunedì 19 marzo 2012

Stieg Larsson - "La Regina dei Castelli di Carta"

Autore: Stieg Larsson
Titolo: "La Regina dei Castelli di Carta"
Edizione: Marsiglio - Farfalle - I Gialli
Anno: 2009

Avevamo lasciato Lisbeth Salander in fin di vita, con un proiettile nel cranio e Michael Dannato Blomkvist appena giunto a soccorrerla. Con un finale simile, quindi, come non fiondarsi subito a prendere in mano questo terzo e ultimo "La Regina dei Castelli di Carta" ? 
L'inizio è degno di una puntata di E.R. tra voli in elicottero, corse in barella per le corsie dell'ospedale e rischiosissime operazioni. 
Il ritmo è subito alto e, a dispetto della lunghezza (con 860 pagine è il più lungo dei 3 romanzi), non cala mai tenendo il lettore con il fiato sospeso dall'inizio alla fine. Forse è proprio questo uno dei suoi massimi pregi rispetto ai primi due, perchè questa volta ti tempi morti, di momenti di stanca, non ce ne sono. Troppe le cose da dire: sul passato di Lisbeth, su incredibili macchinazioni ai suoi danni andate avanti per decine di anni, sulle eminenze grigie nascoste dietro a tutto e, infine, sul suo chiudere definitivamente quel capitolo della sua vita per iniziarne una nuova. "Il primo giorno di tutto il resto della mia vita", per usare le parole del libro. 
Dopo quanto letto nei primi due romanzi, inoltre, questo terzo tomo ha un valore quasi catartico. Si percepisce per tutto lo scorrere delle vicende che, finalmente, tutti i pezzi del puzzle stanno andando al loro posto e che è tempo che i "cattivi" paghino caro e salato il conto. E' con soddisfazione che si leggono certe pagine e certi passaggi, quasi fosse una rivincita personale, come se a subire quei torti fosse stato un amico o un parente e ora si godesse insieme a lui del fatto che gli ha fatto del male sta avendo quanto meritava. 
Un libro che chiude splendidamente la trilogia e che ha un finale ottimale per la saga. Larsson, in realtà, progettava di scrivere 10 libri su Michael Blomkvist e Lisbeth Salander, purtroppo un infarto ce l'ha portato via prima. Sentendo questo in molti potrebbero essere rimasti perplessi all'idea di cominciare la saga, temendo che alcuni fili rimanessero sospesi e irrisolti. 
Certo, la sensazione alla fine del libro è che, volendo, si sarebbero potute scrivere molte altre storie su quei due e che tante cose, prima o poi, probabilmente avrebbero avuto un seguito. Ma in sé, questi 3 libri, aprono e chiudono un ciclo. Tutti i fatti e le sottotrame hanno una conclusione e nulla viene lasciato in sospeso. Così come il finale, le ultime parole del romanzo, hanno un sapore definitivo, di degna conclusione, che rende la trilogia godibilissima e una lettura consigliata a tutti.

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