Avvertenze

- - - - - - - LE RECENSIONI POSSONO CONTENERE SPOILER!!! - - - - - - -

sabato 22 dicembre 2012

Mark Millar, Dave Johnson, Kilian Plunkett - "Superman Red Son"

Autore: Mark Millar (storia), Dave Johnson, Kilian Plunkett (disegni)
Titolo: "Superman Red Son"
Edizione: RW Lion
Anno: 2012

Mark Millar negli ultimi anni è divenuto una specie di superstar dei fumetti, come non accadeva da diversi anni, dai tempi di gente come McFarlane, Jim Lee e co. che trasformavano in oro tutto quello toccavano. Leggendo "Superman Red Son" se ne capisce facilmente il motivo. Millar, rispetto ai predecessori che ho citato, però, ha qualcosa in più, perchè le sue storie non sono solo bei disegni, colori al pc o copertine metallizzate, ma soprattutto idee.
"Superman Red Son" si trova al di fuori della normale continuity dell'Uomo d'Acciaio e questo giova moltissimo alla storia che, nelle mani di Millar, non diventa solo un classico "what if...", ma un affresco distopico che, a sua volta, si trasforma in racconto di fantascienza. Inoltre queste caratteristiche fanno sì che possa essere letto da tutti, sia dai fan dell'Uomo d'Acciaio che dal semplice appassionato di fumetti, che dal lettore occasionale che vi si accosta incuriosito (magari proprio da questa recensione).
Al di là della bellezza della storia, dei valori espressi e dell'interessante esperimento di immaginare cosa sarebbe successo se Superman fosse arrivato in Russia invece che in USA, il merito di Millar, a mio avviso, è un altro. L'autore, infatti, non tocca quasi per nulla il personaggio del protagonista, Superman è sempre quello che conosciamo, pieno di buone intenzioni e buoni sentimenti. Non è, quindi, il regime comunista a "influenzarlo" e a trasformarlo in un despota, è, invece, solo una scusa per Millar per poter avere le mani libere. In questo modo l'autore può spingere al massimo su quelle che sono le propensioni stesse del personaggio, mettendone in luce tutte le contraddizioni e i problemi. D'altronde come recita un saggio detto popolare: "la strada per l'inferno è lastricata di buone intenzioni" e Millar ce lo dimostra con un graphic-novel di grande livello che si legge come un romanzo.
Una piccola annotazione conclusiva non può che essere d'elogio per l'edizione con copertina rigida e di pregio, capace di dare a questo volume il giusto rilievo nelle librerie di tutti gli appassionati.

Nessun commento:

Posta un commento