Avvertenze

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venerdì 17 maggio 2013

Preston & Child - "Il Libro dei Morti"

Autore: Douglas Preston & Lincoln Child
Titolo: Il Libro dei Morti
Edizione: Sonzogno
Anno: 2007

Terzo e ultimo capitolo della "trilogia Pendergast" (come l'hanno chiamata gli autori stessi) e incentrata sullo scontro eterno tra il protagonista e sua fratello Dyogenes. 
Chi legge Preston & Child sa che quando si inizia un loro libro è difficile staccarsene, ancor più se è uno dei romanzi dell'agente speciale. Questa trilogia, e soprattutto quest'ultimo capitolo, però, spiccano ulteriormente all'attenzione per la capacità di coinvolgere il lettore. Ogni volume è un turbine di eventi, intrighi, una vera e propria partita a scacchi di altissimo livello con mosse e contromosse spesso imprevedibili. 
Emerge, inoltre, sempre più inconfondibile, come l'ispirazione maggiore per i personaggi di Aloysius e Dyogenes sono stati Sherlock Holmes e Moriarty. Due geni assoluti, dalla mente brillante e con conoscenze e cultura superiori alla media, l'uno al servizio del bene, l'altro del male e votato esclusivamente alla vendetta. Dai romanzi di Sir Arthur Conan Doyle, inoltre, viene presa a prestito anche la passione per i travestimenti, sempre eccezionali, che sia in questo "Il Libro dei Morti" che ne precedente "La Danza della Morte", hanno un ruolo di primissimo piano. 
Giunti all'ennesimo romanzo della copia, inoltre, tutti i personaggi di contorno son ormai quasi come vecchi amici. Scorrendo le pagine e seguendo le azioni, i comportamenti, dei vari soggetti, si ha una strana e confortante sensazione di familiarità. E' la dimostrazione della capacità degli autori di creare personaggi credibili, sufficientemente sfaccettati per essere realistici, ma al contempo comprensibili. Laddove qualche clichè è presente, qualche stereotipo è ripresentato, la simpatia che il lettore prova è sicuramente sufficiente a fargli chiudere volentieri un occhio. 
Anche perchè non c'è davvero tempo per soffermarcisi sopra. La storia corre letteralmente a mille all'ora, rutilante e avvincente come forse mai prima. Un romanzo che certamente non passerà alla storia della letteratura, ma che sarà in grado di allietare gli appassionati, così come i lettori occasionali. Prima di prendere in mano questo tomo, però, forse sarebbe meglio dare un'occhiata al precedente "La Danza della Morte". Ma bisogna ammettere che per capire alcune sottigliezze e alcune sfumature bisognerebbe davvero partire dall'inizio. Una fatica solo sulla carta, di certo capace di dare diverse soddisfazioni.

venerdì 10 maggio 2013

Roberto Costantini - "Tu Sei il Male"

Autore: Roberto Costantini
Titolo: "Tu Sei il Male"
Edizione: Marsilio - Vintage
Anno: 2011

Marsilio ha avuto occhio (e anche un po' di fortuna) ad accaparrarsi, qualche tempo fa, uno dei fenomeni di letteratura gialla di maggiore successo degli ultimi anni. Ovviamente ci riferiamo a Stieg Larsson e alla sua trilogia Millennium. Oggi Marsilio ci riprova, questa volta con un autore di casa nostra al suo esordio letterario.
Come sempre le quarte di copertina parlano di capolavoro e di romanzo che è un fenomeno prima ancora di uscire, già opzionato per il cinema e per la pubblicazione in mille mila paesi. Per una volta, però, non ce la sentiamo di condannarle a prescindere.
Questo perchè il libro di Costantini, "Tu Sei il Male", è bello sul serio... e anche tanto.
Certo, la prima parte del romanzo è un po' ostica. Non per lo scrivere, sempre fluente, o per gli avvenimenti, narrati con un ritmo e una capacità che appare quasi innaturale in un esordiente. Piuttosto per il protagonista, l'ispettore Michele Balistreri, che l'autore sembra quasi far di tutto per farci odiare e per render antipatico. Quantomeno meritevole di una bella lavata di capo che lo rimetta un po' in riga e gli faccia abbassare la cresta. Come dicevamo, però, l'intreccio e lo stile compensano abbondantemente questi fattori e costringono, letteralmente, il lettore ad andare avanti nonostante tutto.
Articolandosi in una vicenda che si snoda attraverso gli anni, ben presto, però, il giovane Balistreri, lascia il posto a vecchio Balistreri. Un personaggio quasi del tutto agli antipodi, tanto da ispirare addirittura pietà in più di un momento.
La storia prende, intriga, fornisce false piste, semina piccoli indizi lungo il suo incedere e avvince il lettore nelle sue spire. Una volta che si comincia a leggere è ben difficile riuscire a staccarsi (anche se è notte tarda e la mattina dopo bisogna alzarsi presto). Questo è certamente uno dei meriti maggiori del libro, che speriamo davvero Costantini riesca a replicare anche nelle sue successive opere.
Un altro dei punti di forza, forse il più importante, è la personalità, la psicologia e il background esperienziale di Balistreri. Quella del protagonista è una vicenda complessa, una storia personale che l'autore ha evidentemente costruito nei minimi particolari e che, molto probabilmente, è destinata a fornire lo spunto anche per i libri che seguiranno a comporre una trilogia. Speriamo davvero che sia così, perchè al netto della trama del singolo romanzo (gialla e intricata al punto giusto, del tutto godibile anche a sé stante), la personalità di Balistreri è un tassello importante e interessante che ci viene svelato poco a poco. Se Costantini riuscisse, con questa trilogia, a costruire pezzo per pezzo tutta la psicologia del protagonista, mostrandoci i fatti salienti che l'hanno portata a maturare, evolvere, modificarsi col passare del tempo, sarebbe certamente il valore aggiunto assoluto di questa sua opera letteraria.
Speriamo davvero che non ci deluda, perchè di certo lo seguiremo attentamente.